La personalità di un’azienda passa anche dal suo logo. E se l’azienda si evolve, è giusto che il logo si evolva insieme a lei. Ma in che direzione? Questi tre loghi ci svelano la tendenza internazionale del graphic design.
Instagram ha da poco cambiato il design del suo logo e delle sue interfacce. Ovviamente il senso dell’app resta lo stesso ma il suo aspetto cambia molto, a cominciare dal logo, profondamente rimodellato. Il nuovo logo di Instagram richiama la forma e il simbolo delle fotocamera precedente mantenendone le proporzioni quadrate ma elimina ogni dettaglio a favore di un segno semplificato al massimo, colorato con un “gradiente” dai toni forti e accesi, che passa dal blu al rosa, dall’arancio al giallo.
Parallelamente anche il design delle interfacce si alleggerisce molto, privilegiando un bianco e nero pensato apposta per far risaltare i contenuti caricati dagli utenti (parliamo di circa 80 milioni di foto e video al giorno). È la naturale evoluzione di un’azienda cresciuta moltissimo negli ultimi anni: «Il nostro look aggiornato riflette lo stile delle nostre storie, ovvero la loro vivacità ed eterogeneità» spiega il team di Instagram.
Qualche mese fa, anche Enel ha cambiato il suo logo, come parte di una strategia di comunicazione molto più ampia che ha coinvolto naturalmente anche il sito. Anche in questo caso, il nuovo logo è fresco, leggero, minimal, digitale nella sua concezione e nella sua fruizione ideale.
Del resto, lo avevamo già intuito con il restyling del logo di Google di cui abbiamo parlato qualche mese fa in un numero Fatti Creativi, anch’esso reso più asciutto e più semplice con il cambio font: la sensibilità dei designer mondiali va verso la semplificazione del segno grafico, sia per una questione di evoluzione del gusto estetico che di funzionalità ovvero la necessità, sempre più universale, di visualizzare i loghi su schermi di piccole dimensioni come quelli degli smartphone e dei tablet.
Via libera al nuovo, dunque, a patto di rispettare sempre la personalità dei tuoi prodotti e della tua società…
Fonti: Wired, webnews.